Come ridurre lo stress per migliorare la salute dell'intestino
Come ridurre lo stress e mantenere l’intestino in salute
Lo stress colpisce buona parte degli Italiani. Almeno è quanto recentemente emerso da un sondaggio condotto su un campione di 1.000 intervistati di almeno 15 anni di età, che si sono dichiarati stressati a causa del lavoro o degli impegni scolastici (32%), delle incombenze familiari (14%), del traffico (19%) o, più in generale, della vita che conducono tutti i giorni (34%) [1]. A rimetterci non è solo il benessere psicologico: anche la salute dell'intestino può farne le spese [2].
Lo stretto legame tra intestino e cervello
Alla base del legame tra stress e benessere intestinale c'è il cosiddetto asse intestino-cervello, una rete di interazioni che collega bidirezionalmente il cervello e l'apparato digerente [2,3]. La sua esistenza fa sì che il nostro stato emotivo possa essere influenzato dai nostri comportamenti alimentari e, allo stesso tempo, che lo stress possa influenzare quanto e cosa decidiamo di mangiare [4]. Ma c'è di più: lo stress (sia acuto sia cronico) può compromettere la buona digestione [4].
Infatti, il cervello influenza anche la motilità intestinale, la sensibilità dell'intestino e il suo funzionamento [5]. Per farlo sfrutta l'attività del sistema nervoso autonomo [5].
Fra le funzioni svolte dall’epitelio intestinale c'è quella di contrastare l'invasione da parte di germi patogeni, agendo come una barriera [5]. Lo stress può però alterare questa sua capacità aumentando la sua permeabilità, la secrezione di acqua e di altre importanti sostanze [3,5]. Inoltre, può compromettere le sue funzioni rigenerative e alterare il flusso del sangue al suo interno, influenzare l'attività delle cellule del sistema immunitario e la produzione di sostanze coinvolte nell'infiammazione, modificare la motilità gastrointestinale e aumentare la sensibilità dell'intestino [3,5]. Infine, lo stress può anche alterare il microbiota, cioè la flora batterica che vive nell'intestino e che svolge un ruolo importante sulla salute dell’uomo [3,5,6].
Il ruolo di ormoni e neurotrasmettitori
La risposta allo stress è regolata da diversi fattori, fra cui spiccano l’ormone di rilascio della corticotropina (Crh, dall’inglese Corticothropin realeasing factor) che stimola il rilascio del cortisolo, detto anche “ormone dello stress” [3]. Ma non solo: la corticotropina influenza anche l’infiammazione dell’intestino, la sua motilità, la capacità dell’epitelio intestinale di agire come una barriera e la percezione del dolore proprio a livello dell’intestino [3].
L'attività, la motilità e la percezione del dolore nell'intestino sono regolate anche dalla serotonina [4], un neurotrasmettitore che viene spesso definito “ormone del buonumore”. Il 95% circa della serotonina presente nell'organismo viene prodotta proprio da cellule presenti nella parete del tubo digerente e dai neuroni del cosiddetto sistema nervoso enterico [4], la rete nervosa associata ai visceri che controlla le funzioni dell'apparato digerente [3]. Questa molecola, tuttavia, svolge importanti funzioni anche a livello cerebrale, dove ad esempio controlla l'umore [4]. Per questo alterazioni nel suo funzionamento possono portare alla comparsa sia di sintomi gastrointestinali sia di disturbi dell'umore, e farmaci che agiscono sui meccanismi in cui è coinvolta la serotonina sono efficaci sia nella gestione di problemi psicologici sia nel trattamento di disturbi gastrointestinali come la sindrome dell'intestino irritabile [4].
Infine, le catecolamine (neurotrasmettitori coinvolti nella risposta allo stress [7]) sono state associate all'alterazione della crescita, della motilità e della virulenza dei batteri presenti nella flora intestinale [3].
Gli effetti dello stress
Gli effetti dello stress sul funzionamento dell'apparato digerente possono manifestarsi sia a breve sia a lungo termine [3]. L'esposizione cronica a condizioni stressanti è ad esempio associata a un'attivazione prolungata ed eccessiva dei meccanismi di risposta allo stress nel sistema nervoso centrale, e questo può portare a cambiamenti nelle aree del cervello responsabili della percezione del dolore a livello dell'apparato gastrointestinale [3].
Fra i problemi associati allo stress sono incluse le malattie infiammatorie intestinali, la sindrome dell'intestino irritabile, alcune reazioni avverse agli alimenti, l'ulcera peptica e il reflusso gastroesofageo [3]. I sintomi manifestati da chi soffre di questi problemi variano dalla cattiva digestione a dolori addominali e diarrea [3] e possono essere associati a problemi nella sfera psicologica, in particolare ansia e depressione [4].
Come ridurre lo stress
Fortunatamente i modi per ridurre lo stress non mancano.Approcci spesso utilizzati per combattere lo stress sono quelli che agiscono contemporaneamente su mente e corpo, come lo yoga [8] e il tai chi [9]. Inoltre, anche l'attività fisica può aiutare a combattere lo stress, perché induce una sensazione di piacere che può avere un effetto positivo sull'umore [10].
Il contributo positivo dei probiotici
È stato dimostrato che alterazioni del microbioma influenzano la risposta allo stress [4]; i probiotici possono influenzare profondamente le interazioni dell’asse intestino-cervello contribuendo ad attenuare proprio i disturbi intestinali indotti dallo stress [3]. Sembra ad esempio che alcuni probiotici riescano a ridurre l'eccessiva sensibilità intestinale e, forse, l'aumento della permeabilità intestinale indotta dallo stress [3].
Bibliografia:
[1] Statista – The Statistics Portal. Italy: level of daily stress 2017. 16/03/2018
[2] Cresci G.A., Bawden E. (2015), The Gut Microbiome: What we do and don’t know in “Nutrition in Clinical Practice”, 30(6): 734–746, doi: 10.1177/0884533615609899
[3] Konturek P.C., Brzozowski T., Konturek S.J. (2011), Stress and the gut: pathophysiology, clinical consequences, diagnostic approach and treatment options in “Journal of Physiology and Pharmacology”, 62(6):591-9
[4] Foster J.A., Rinaman L., Cryan JF. (2017), Stress & the gut-brain axis: Regulation by the microbiome in “Neurobiology of stress”, 7:124-136, doi: 10.1016/j.ynstr.2017.03.001
[5] Hart A., Kamm M.A. (2002), Review article: mechanisms of initiation and perpetuation of gut inflammation by stress in “Alimentary Pharmacology and Therapeutics”, 16(12):2017-28, doi: 10.1046/j.1365-2036.2002.01359.x
[6] Zhang Y.J., Li S., Gan R.Y., Zhou T., Xu D.P., Li H.B. (2015), Impacts of Gut Bacteria on Human Health and Diseases in “International Journal of Molecular Sciences”, 16(4): 7493–7519, doi: 10.3390/ijms16047493
[7] Eiden L.E. (2013), Neuropeptide-catecholamine interactions in stress in “Advances in Pharmacology”, 68:399-404. doi: 10.1016/B978-0-12-411512-5.00018-X